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È la storia dei ragazzi di un paese di montagna che s'incontrano per i loro giochi, ogni giorno, nello stesso posto: dietro il monumento. Con le loro gioie e i loro difetti. Poi l'adolescenza e il lavoro, quando cambiano le abitudini e nascono altri interessi. Quindi gli avvenimenti della gioventù. Qualcuno emigra dimenticando anche chi poteva essere la sua compagna di vita. Seguendo il suo destino, a dimostrare che sarebbe diventato qualcuno, oltre la miseria del momento. Poi le cose cambiano, sembra che sia arrivata la ricchezza, o almeno la speranza di sentirne l'odore. In quel paese c'è una miniera, di materiale prezioso, la stessa che avevano trovata, senza saperlo, i ragazzini dei giochi. Ci si sposa. Ma c'è anche chi ricorda il vecchio amico all'estero, lontano. E va alla sua ricerca e lo sollecita a tornare: ora è tutto diverso. Le mille giornate belle sono quelle vissute nella spensieratezza dell'infanzia, dell'adolescenza e della prima giovinezza, quando anche i problemi impellenti diventano poca cosa di fronte all'affetto dell'amicizia. E i fatti raccontati sono il ricordo di un mondo sparito. Tra gli innumerevoli personaggi, il romanzo scava nei caratteri alla ricerca dei sentimenti più profondi. Quelli che prendono l'anima e il cuore, per descrivere momenti particolari, molti comici, dei più bei giorni della nostra vita.